Quanto è difficile dire NO? Molto! Spesso si teme di essere troppo duri, si ha paura di ferire i propri figli o semplicemente di non sembrare disponibili ai loro occhi. Ma i NO, invece, sono fondamentali per crescere i figli con un progetto chiaro e condiviso da entrambi i genitori.
Primi capricci
Già fin da piccoli si instaura una conflittualità tra figli e genitori che deve essere gestita da questi ultimi spesso con grande fatica. Una volta i genitori erano autoritari e instauravano rapporti con alla base il timore e non la relazione con una prospettiva di ascolto e dialogo.
Ora al contrario, si tende troppo ad assecondare il volere dei bambini, un pò per pigrizia e un pò per praticità. Ma siamo sicuri che dire loro sempre di Sì sia la strada giusta da percorrere?
Ansia e senso di colpa non aiutano i figli a diventare adulti in grado di sostenere conflitti, ma al contrario li abituano a un non confronto con l’ambiente che li circonda.
I No nelle varie fasi di crescita
Nella prima infanzia c’è il divieto: i bimbi scoprono il mondo e con esso le prime cose che possono o non possono fare. Questo li aiuta in modo semplice e chiaro a imparare a muoversi nello spazio circostante. Tra la prima e la seconda infanzia si parla di limiti: i NO arginano comportamenti e reazioni nelle relazioni interpersonali. Producono frustrazione nel bambino, ma sono fondamentali per comprendere i limiti e imparare a sviluppare nuove risorse che il bambino stesso non sapeva di avere. Nella pre adolescenza i NO diventano regola, non limitano la libertà personale ma definiscono gli spazi dove è possibile esercitare la propria libertà. In adolescenza il NO è resistenza, un vincolo che mira a far comprendere che l’autonomia non è far solo e sempre ciò che si vuole.
Come deve affrontare un genitore i NO
Ogni NO implica conflittualità tra genitore i figlio, ma deve esserci consapevolezza che è per il loro bene. Non devono essere visto come una serie di imposizioni che provocano timore e non permettono repliche. Deve essere il punto di partenza per un dialogo costruttivo, il NO deve essere sempre accompagnato da spiegazioni, in modo che la relazione cresca e diventi solida.